Anni

che strano, proprio vero che la percezione del tempo che passa è del tutto variabile a seconda del contesto.

Non guardavo qua dentro da anni ma i ricordi di quando cominciai a seguire questo bizzarro mondo sono ancora così vivi.

IO, RIFUGIATO PALESTINESE

ilblogdibarbara

Discorso pronunciato da George Deek, vice ambasciatore di Israele a Oslo, il 27 settembre 2014

George Deek è un arabo israeliano, cristiano ortodosso

[è piuttosto lungo, ma avrete alcuni giorni per leggervelo con calma, stamparlo, appenderlo e impararlo a memoria. È una delle cose più commoventi che ho letto da molto tempo a questa parte]

Quando passeggio per le vie della mia città natale, Jaffa, mi ricordo dell’anno 1948.
I viali della città vecchia, le case del quartiere Ajami, le reti da pesca al porto – tutto sembra raccontare storie diverse sull’anno che ha cambiato per sempre la mia città.
Una di queste storie riguarda una delle più antiche famiglie di questa antica città – la famiglia Deek – la mia. Prima del 1948 mio nonno George, di cui mi è stato dato il nome, lavorava come elettricista alla compagnia elettrica Rotenberg. Non si interessava molto alla politica. E dato…

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La Chiesa e l’inclusione

Carità.

Topgonzo's Blog

Vat 50 Bergo-600x600Chiediamo un piccolo sforzo ai lettori. Lo sforzo consiste nel leggere i due brani che seguono, presi rispettivamente dalla Repubblica e dal Corriere online.
Letti i due brani, la posizione della Chiesa sull’immigrazione e le sue motivazioni saranno chiare a chiunque.
Il primo brano riguarda il discorso di Sua Gesuiticità oggi in Vaticano

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Pollo del disperato

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Estate, domenica sera, negozi blindati e frigo deserto.
Ecco un tentativo di sopravvivenza:

Ingredienti:
Delle fettine di pollo dissepolte da qualche pertugio del frigo; due scalogni in condizioni passabili per gli standard di uno studente fuori sede del primo anno; questo è facile, si trovano sempre: sale e olive in salamoia; dei pomodorini tanto maturi da risalire al secolo scorso; olio e aglio cartaginese; pomodoro secco e vino fenici; peperoncino del nonno (di Garibaldi).

Preparazione:
Indossare tuta e maschera antisettica e soffriggere l’aglio e lo scalogno. Versare i pomodorini tagliati sottili, le olive e il pomodoro secco. Togliere l’aglio e versare il vino durante la cottura. Proseguire per 20 minuti a fuoco medio/basso; aggiungere sale e peperoncino e le fettine di pollo. Far cuocere il pollo facendo attenzione a non farlo asciugare troppo e aggiungendo vino o acqua per non far restringere troppo il sugo.

Se alla fine si ha il coraggio (o se la vita è diventata ormai un peso), spegnere il fornello, levare la maschera antisettica, impiattare e mangiare.